La rubrica medica del nostro amico Dott. Letizia

COME, QUANDO E DOVE MISURARE LA PRESSIONE ARTERIOSA NEGLI IPERTESI

L’ipertensione arteriosa (aumento dei valori della pressione sanguigna) è molto frequente nella nostra popolazione italiana pari al 30%, ed è responsabile di un elevato carico di morbilità e mortalità cardiovascolare (ictus cerebrale, infarto acuto del miocardio, insufficienza renale). Sebbene, a tutt’oggi, siano disponibili numerose strategie farmacologiche, integrate alle norme igieniche e di stile di vita, il controllo di questa malattia rimane ancora largamente insoddisfacente (meno del 50% dei pazienti). La frequente difficoltà di ottenere un adeguato controllo dei valori della pressione arteriosa negli ipertesi trattati farmacologicamente (pressione arteriosa ≤ 140/90 mmHg) è ormai ben documentata in letteratura scientifica e non solo. Infatti, un elevato numero di studi clinici ben controllati hanno dimostrato che i valori della pressione arteriosa sistolica (massima) ≤ 140 mmHg viene raggiunto solo in una quota limitata di pazienti ipertesi e tanto meno per i valori della pressione diastolica (minima) ≤ 90 mmHg.

Tale controllo è tuttavia ancora meno soddisfacente nei pazienti ipertesi-diabetici, soggetti che a causa del loro elevato profilo cardiovascolare necessiterebbero di un controllo della pressione arteriosa più rigido (≤ 130/80 mmHg). Pertanto, un adeguato controllo dei valori pressori è difficoltoso nella pratica clinica e diverse possono essere le possibili spiegazioni, tra cui la scarsa aderenza alla terapia prescritta e talora anche dalla misura della pressione arteriosa misurata nello studio medico (“effetto camice bianco”). Per eludere questo problema, negli ultimi anni è stata incentivata la automisurazione della pressione arteriosa a domicilio, al fine di valutare il profilo pressorio individuale al di fuori dello studio medico, grazie al rapido sviluppo di strumenti automatici precisi, accurati ed economicamente accessibili da parte di una ampia fascia di popolazione. Le raccomandazioni per una corretta misurazione della pressione arteriosa a domicilio sono pressoché analoghe a quelle per la misurazione in ambiente medico. A tal riguardo bisogna seguire degli accorgimenti e delle regole come di seguito: 1) leggere bene le istruzioni dell’apparecchio automatico che va appoggiato su un tavolo; 2) usare un bracciale di dimensioni adeguate rispetto alla circonferenza del braccio, in quanto una camera d’aria troppo piccola causa una sovrastima dei valori pressori, mentre una troppo larga causa una sottostima; 3) prima della misurazione della pressione arteriosa, non assumere caffè, non fumare e non fare uso di decongestionanti nasali; 4) l’ambiente dovrebbe essere tranquillo e la temperatura adeguata; 5) non bisogna accavallare le gambe ed essere seduti su una sedia con spalliera; 6) rimuovere, prima di applicare il bracciale, tutti gli indumenti che possano costringere il braccio; 7) posizionare il manicotto dello sfigmomanometro automatico al di sopra della piega del gomito, facendo attenzione a renderlo ben aderente al braccio, ma né troppo stretto, né troppo largo; 8) avviare l’apparecchio perché gonfi il bracciale ed in quel momento rimanere immobili-rilassati fino a quando il bracciale viene gonfiato e sgonfiato; 9) leggere i valori della pressione arteriosa sul display (sistolica, diastolica) e della frequenza cardiaca (Fc) che corrisponde al ritmo cardiaco; 10) ricopiare i valori misurati della pressione arteriosa in un quadernino, mettendo il giorno, l’ora in cui sono stati rilevati. Importante che le misurazioni della pressione arteriosa avvengano almeno alcuni minuti dopo essersi messi seduti e dovrebbero essere almeno due a distanza di due minuti, calcolandone la media. E’ consigliabile eseguire una valutazione a domicilio della pressione arteriosa al mattino al risveglio, prima di assumere la terapia, e la sera prima dell’assunzione del pasto. Una volta che i valori della pressione arteriosa si siano stabilizzati, con la terapia farmacologica, è consigliabile eseguire una o due misurazioni a settimana.

Per concludere, la automisurazione della pressione arteriosa a domicilio può contribuire a migliorare notevolmente la gestione dei pazienti ipertesi ed evitare che questo “killer silenzioso”, in quanto nella maggior parte dei casi si manifesta in maniera del tutto asintomatica, possa determinare danni a livello dei vasi sanguigni, del cuore, dei reni, degli occhi e del cervello.

 

Prof. Claudio Letizia

Internista – Endocrinologo

Dir. UOD Ipertensione Arteriosa – Centro di eccellenza Regione Lazio

Azienda Universitaria Policlinico Umberto I – Roma

 

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